HOTEL DANTE

HOTEL DANTE più che uno spettacolo è un format, grazie al quale sarà possibile trovarsi faccia a faccia con tanti personaggi che Dante ha incontrato nel meraviglioso viaggio della Divina Commedia.

Giochiamo? Al botteghino si comprano le chiavi con cui si aprono le stanze dell’Hotel Dante. Si entra nella grande hall dell’hotel e il tempo si ferma, anzi sparisce, con lui lo spazio. Siamo in un non luogo, in un non tempo. Un ensemble vestito di bianco suona una musica nuova, anzi, antica. È l’oracolo. Anime vagano alla ricerca di qualcuno a cui raccontare la propria storia. Sono spiriti di persone realmente vissute che Dante ha collocato nelle tre cantiche. Sono chiamati ad un nuovo giudizio, quello degli spettatori. Dopo una cerimonia di presentazione condotta dal mastro di chiavi. I nuovi Dante-spettatori potranno scegliere quale storia ascoltare, gli spiriti giudicati li condurranno nelle loro stanze e qui si confesseranno. Racconteranno i nudi fatti delle loro vite. Al termine della confessione gli spettatori dovranno nuovamente giudicare lo spirito, e lo faranno lasciando una delle chiavi che gli sono state consegnate all’ingresso. Si potranno ascoltare le confessioni che dureranno circa 10 minuti l’una. Alla fine delle confessioni gli spiriti ricondurranno gli spettatori nella hall dell’hotel e assisteremo allo spoglio delle chiavi, che riconfermeranno o cambieranno la collocazione degli spiriti rispetto a quella operata da Dante. Come è cambiata la morale dell’uomo moderno? Quali sono le differenze che il pensiero apporterebbe al passato? Infine si darà commiato agli spettatori con una grande non festa.

Con Hotel Dante c’è un ritorno a certo teatro molto praticato negli anni 80/90, che si diceva Teatro Itinerante e interattivo. Il tentativo allora come oggi è quello di abbattere la disposizione classica platea/palcoscenico e inventare nuove dinamiche teatrali, avvicinando una platea giovane al grande gioco del teatro.

EMIGRANTI

”EMIGRANTI” di S. Mrożek

Regia di Claudio Jankowski

con Riccardo Barbera e Roberto D’Alessandro

scene: Eleonora Scarponi

costumi: Antonella Balsamo

_____________________________________________

Sławomir Mrożek (nato il 29 giugno 1930 deceduto nel 2013) è uno scrittore e drammaturgo polacco è uno dei maggiori drammaturghi della Polonia e dell’Europa Orientale

Mrożek ha fatto parte del partito polacco “lavoratori uniti” durante il regime stalinista nella Repubblica Popolare Polacca ed ha lavorato tutta la vita come giornalista politico.

Alla fine degli anni cinquanta, Mrożek esordisce come scrittore. La sua prima opera Policja viene pubblicata nel 1958. Mrożek emigra in Francia nel 1963 e poi in Messico. Ha viaggiato in Francia, Gran Bretagna, Italia, Jugoslavia e altri paesi europei. Dopo 33 anni da esule per il mondo torna in Polonia nel 1997 e si stabilisce a Cracovia.

La sua prima opera per il teatro Tango (1964) – una saga familiare – insieme a Emigranci (un amaro quanto ironico ritratto di due emigrati polacchi a Parigi) sono i suoi lavori più celebri e più rappresentate al mondo.

Il regista Andrzej Wajda fece una produzione teatrale di Emigranti nel 1975 al Teatr Stary di Cracovia. Nel 2006 Mrożek pubblicò la sua autobiografia intitolata Baltazar.

Le opere del teatro di Mrożek appartengono al Teatro dell’Assurdo: egli vuole scioccare il pubblico con elementi non realistici, con riferimenti politici e storici, usando distorsioni e parodie.

Nel 1953, durante il regime stalinista in Polonia, Mrożek è stato uno dei più severi firmatari di una lettera aperta alle autorità polacche che avevano partecipato alla diffamazione di sacerdoti cattolici di Cracovia, tre dei quali erano stati condannati a morte (ancora in attesa di esecuzione) dal governo comunista dopo essere stati accusati di tradimento: una accusa senza alcun fondamento.

______________________________________________

Trama

Sławomir Mrożek, scrive il testo nel 1974, e in parte racconta la sua vicenda personale di emigrato nella dura Parigi. Quindi biografia drammaturgica che riporta in scena due personaggi senza nome, AA, XX, ricordando naturalmente il Teatro dell’Assurdo; due uomini che, all’inizio del loro racconto, inseriscono un ulteriore raccontino, inventato e ambientato alla stazione. Il botta e risposta dei due sembra quello tra regista e attore, tra autore e personaggio, delineandosi attraverso immaginarie didascalie narrative.

Claudio Jankowski

TRAILER DELLO SPETTACOLO AL DEBUTTO ALL’ISTITUTO DI CULTURA DELLA REPUBBLICA DI POLONIA A ROMA

HOTEL DANTE

la Divina Commedia come non l’avete mai vista

dal 22 marzo al 2 aprile al teatro di Documenti di Roma.

HOTEL DANTE più che uno spettacolo è un format, grazie al quale sarà possibile trovarsi faccia a faccia con tanti personaggi che Dante ha incontrato nel meraviglioso viaggio della Divina Commedia.

Giochiamo? Al botteghino si comprano le chiavi con cui si aprono le stanze dell’Hotel Dante. Si entra nella grande hall dell’hotel e il tempo si ferma, anzi sparisce, con lui lo spazio. Siamo in un non luogo, in un non tempo. Un pianista cieco vestito di bianco suona una musica nuova, anzi, antica. È l’oracolo. Anime vagano alla ricerca di qualcuno a cui raccontare la propria storia. Sono spiriti di persone realmente vissute che Dante ha collocato nelle tre cantiche. Sono chiamati ad un nuovo giudizio, quello degli spettatori. Dopo una cerimonia di presentazione condotta dallo spirito guida, un’ammaliante soubrette. I nuovi Dante spettatori potranno scegliere quale storia ascoltare, gli spiriti giudicati li condurranno nelle loro stanze e qui si confesseranno. Racconteranno i nudi fatti delle loro vite. Al termine della confessione gli spettatori dovranno nuovamente giudicare lo spirito, e lo faranno lasciando una delle sei chiavi che gli sono state consegnate all’ingresso. Si potranno ascoltare sei confessioni che dureranno circa 10 minuti l’una. Alla fine delle confessioni gli spiriti ricondurranno gli spettatori nella hall dell’hotel e assisteremo allo spoglio delle chiavi, che riconfermeranno o cambieranno la collocazione degli spiriti rispetto a quella operata da Dante. Come è cambiata la morale dell’uomo moderno? Quali sono le differenze che il pensiero apporterebbe al passato? Infine si darà commiato agli spettatori con una grande non festa, in un non luogo, in un non tempo mentre il pianista continuerà a suonare una non musica.

Con Hotel Dante c’è un ritorno a certo teatro molto praticato negli anni 80/90, che si diceva Teatro Itinerante. Il tentativo allora come oggi è quello di abbattere la disposizione classica platea/palcoscenico e inventare nuove dinamiche teatrali.

Oggi più che ieri il tentativo è quello di avvicinare una platea giovane al grande gioco del teatro. Sperimentare è oggi più che mai vitale per il teatro e Hotel Dante è un grande, affascinante esperimento.

STAND UP CONTEST ROMA

L’APS OBIETTIVO ROMA in collaborazione con il TEATRO MARCONI FESTIVAL

Indice il bando di partecipazione al primo

STAND UP CONTEST

Prima gara nazionale ad eliminazione diretta di stand up comedian.

  1. Allo Stand up Contest possono partecipare comedian di ogni età, sesso, nazionalità, orientamento sessuale, religioso o politico.
  2. Alla selezione si può partecipare:

A – prenotando il provino in presenza (le selezioni in presenza si terranno a Roma presso il teatro Marconi dal 18 al 24 luglio);

B – inviando foto, curriculum e link di un video di un monologo di stand up della durata massima di 5 minuti;

In entrambi i casi l’indirizzo di riferimento è standupcontestroma@gmail.com.

  1. L’iscrizione è gratuita. Si può prenotare il provino in presenza o inviare candidature tramite link fino alla mezzanotte di lunedì 4 luglio 2022.
  2. Una giuria qualificata (composta da esperti di stand up e dai direttori dei teatri che prenderanno in stagione i vincitori) selezionerà 30 concorrenti per le tre giornate conclusive suddivise in due semifinali e una finalissima che si terranno nei giorni 26, 27, 28 luglio al teatro Marconi nell’ambito del Marconi Teatro Festival.
  3. I selezionati dovranno preparare un monologo di 5 minuti per le semifinali e un monologo diverso, sempre della durata di 5 minuti, per l’eventuale finale. (In una delle due serate potranno utilizzare il monologo esibito in preselezione)
  4. I partecipanti al Festival in entrambi le fasi dovranno garantire l’originalità dei numeri presentati. E specificare se iscritti alla SIAE.
  5. Non è previsto nessun rimborso spese per viaggio, vitto e alloggio per i partecipanti.
  1. Nelle tre serate finali il voto della giuria verrà sommato al voto del pubblico presente. Potrà votare solo il pubblico pagante biglietto intero.
  2. Ai primi tre classificati sarà assegnato un premio in denaro che equivale all’incasso delle tre serate (si intende il 60% dell’incasso totale al netto delle spese) così ripartito:

1° CLASSIFICATO 50%

2° CLASSIFICATO 30%

3° CLASSIFICATO 20%

  1. Inoltre i tre vincitori avranno a disposizione due serate ciascuno, per esibirsi al Teatro De Servi in abbonamento, durante la rassegna di Stand up Comedy del teatro de’ Servi nella stagione 2022/2023.
  2. Il primo classificato avrà inoltre a disposizione tre serate in miniabbonamento, per esibirsi al teatro Manfredi di Ostia, una serata in abbonamento al teatro Uniko di Lavinio/Anzio, una serata al teatro Vittorio Gassman di Castro de’ Volsci.
  3. Il verdetto della giuria è insindacabile.
  4. Ogni concorrente risponderà in prima persona ad eventuali contestazioni derivanti dalla sua esibizione.
  5. L’Organizzazione declina inoltre, ora per allora, ogni responsabilità nei confronti dei partecipanti per eventuali incidenti, danni, smarrimenti, furti, ecc. che dovessero verificarsi in qualsiasi fase del Festival.
  1. I premi delle serate in abbonamento, se i direttori dei teatri non riterranno nessuno dei concorrenti di adeguato standard artistico, potrebbero anche non essere consegnati.
  2. La partecipazione allo Stand up Contest implica l’accettazione incondizionata del presente bando.

TERRONI, TOUR 2021

TOUR DEI 10 ANNI DELLO SPETTACOLO

dopo 160 anni di “unità”, 75 di Repubblica, 150 di Roma Capitale, 10 anni dal debutto

disponibile dal Giugno a settembre 2021

La verità sulla questione meridionale nello spettacolo amaramente ironico tratto dal saggio di Pino Aprile.

Dalle cronache locali delle battaglie fra piemontesi e “Borboni” attraverso 160 anni di verità taciute, la ‘controstoria’ dell’Unità d’Italia spiega le reali ragioni della questione meridionale. Spettacolo per narratore e musiche, tratto dall’omonimo saggio di Pino Aprile.

“Ciao! Io sono il Nord” “Ciao! Io sono il Sud” l’incontro fra le due metà d’Italia è evidentemente uno scontro fra due mondi lontani, due realtà che procedono a velocità diverse e forse anche in direzioni diverse. L’elenco dei luoghi comuni sui meridionali è lungo e fa sorridere anche, perchè in parte è veritiero, ma non è questo il punto. Il punto è capire il perché di questa distanza ormai oggettivamente abissale. E dopo 160 anni  anni dall’Unità d’Italia si deve constatare che il grande squilibrio trova origine appunto in una “malaunità”.

Questi sono i presupposti su cui si basa lo spettacolo di ROBERTO D’ALESSANDRO e il libro di Pino Aprile da cui questo è tratto. Un excursus attentamente documentato attraverso la storia d’Italia, non quella proposta dai libri di scuola, ma quella taciuta dalla storiografia ufficiale. Una “controstoria” fatta di saccheggi, stupri, repressioni di ingiustificata violenza e lunghi anni di scientifico sfruttamento economico da parte di un Nord che fonda la propria ricchezza sulla povertà di un Sud. E l’amara, inevitabile conclusione è che la questione meridionale, chiaramente, rimane un problema insoluto da 160 anni solo perché non lo si è voluto risolvere.

Lo spettacolo parte dunque da un saggio frutto di studi e ricerche documentaristiche, ma lungi dall’essere didascalico racconta con il sorriso e la leggerezza di un’ironia che si ostina ad emergere, grandi tragedie umane e sociali. Sono le cronache ottocentesche di una guerra, quella dei piemontesi al Regno Borbonico, che fu più di invasione che di liberazione; sono le storie di cosiddetti briganti che altro non erano se non contadini trasformati dagli eventi in soldati della resistenza; sono i terribili resoconti di soprusi e violenze subiti in silenzio, non ultima la condanna all’esodo di milioni di meridionali che purtroppo continua tutt’oggi. Ad accompagnare malinconicamente la narrazione di questa “idea nuova che si nutre di verità”, un coro di ballate e canzoni popolari. Musiche scritte da Domenico Modugno, Claudio Mattone, Eugenio Bennato e Mimmo Cavallo e ri-arrangiate ed seguite da MARIANO PERRELLA, indispensabile cassa di risonanza emotiva a cotanto materiale.

Spettacolo abilmente giocato sul filo di sentimenti contrastanti, sotto i quali la rabbia serpeggia e cresce nell’elencare l’infinita lista delle vessazioni subite, fino all’ultimo tentativo di truffa ai danni del sud, perpetrato nei nostri giorni: il federalismo fiscale e l’Europa unita. E’ tempo per l’Italia di affrontare il riconoscimento delle ragioni storiche, culturali e soprattutto economiche della questione meridionale, ma è soprattutto auspicabile un momento in cui l’Italia sappia fare i conti con il proprio passato per essere libera di creare un futuro altrimenti negato. E magari anche per comprendere le migrazioni odierne di altri popoli mediterranei. Ma forse è chiedere troppo.

Roberto D’Alessandro

Per info 328.3559307

attori e produttori

POST MOLTO IMPOPOLARE
Alle 5 del mattino i pensieri fluttuano e vanno a tante cose ascoltate in tante videochiamate o lette qui su fb, da parte di tanti attori e addetti ai lavori del teatro e audiovisivo in generale. A fronte delle montagne di rivendicazioni, giuste forse, quando tutto sarà finito vi dico, che chi di noi si reggerà ancora in piedi per poter salire su un palcoscenico, bacerà la terra dove passerà una persona che vorrà farsi chiamare ancora Produttore! occorrerà più che mai capire che il produttore non è un coglione che ti paga e deve darti tutti i tuoi diritti se no è uno stronzo! spesso, molto spesso è un folle sognatore destinato a farsi molto male per permetterti di darti delle opportunità, quando invece è uno che va in giro a fregare la gente lo sai già e se ci lavori è perchè altrimenti non avresti uno stracazzo da fare per i prrossimi sei mesi se ti va bene, allora…tanto vale rischiare!
quando tutto sarà finito toccherà metterci insieme e decidere di rischiare sulle nostre pelli se vorremo mostrare la nostra fulgida arte al mondo, allora si vedrà in quanti sono disposti a farlo, perchè se non ci credi tu in te stesso perchè deve crederci un produttore? Quando tutto sarà finito una cosa tocca fare prima di qualsiasi rivendicazione, accettare che chi lavora merita ammirazione e quelli che lavorano non sono tutte mignotte, froci, raccomandati , molto, ma molto spesso, sono semplicemente più bravi di noi, o hanno qualcosa che noi non abbiamo, fosse anche la bellezza che proprio poco non è. quando riapriranno i sipari reciteremo sulle macerie, serviranno spiriti forti e generosi che imparino a dara prima che a chiedere perchè solo così potremo creare un mondo più equo.

Nuovi premi al Roma Comic Off

Salve, spero di fare cosa gradita segnalando che

all’edizione 2019 del Roma Comicc Off si aggiungono altri due premi:

PREMIO TEATRO ROMA

(cioè la possibilità per una ocmpagnia selezionata di rappresentare la propria opera al Teatro Roma di Roma nella stagione 2010/21.

Il premio è assegnato ad insindacabile giudizio del direttore artistico del Teatro Roma 

e può non essere assegnato nel caso in cui il direttore non ritenga nessun lavoro adetguato al suo teatro

PREMIO BIEVISAN 

alla migiliore attrice e al migliore attore, una fornitura per un anno degli integratori alimentari della Bievisan

ricordiamo che oltre al premio TEATRRO DE SERVI E TEATRO MARCONI c’è anche il

PREMIO ANDREA LEONE

3000 euro alla compagnia che si assicurerà questo premio, dato da Andrea Leone

primo premio ROMA OCMIC OFF categoria commedie 2000 EURO

primo premio ROMA COMIC OFF categoria monologhi, cabaret, stand up comedy 1000 euro